Medicina: abolito il numero chiuso, anzi no

La misura nel decreto fiscale della manovra economica

«Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi», si legge nel testo pubblicato sul sito del governo. Una dicitura ben diversa da quanto si leggeva nel Def: «Si procederà infine- si leggeva nel Documento di programmazione economica e finanziaria- alla revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, attraverso l’adozione di un modello che assicuri procedure idonee a orientare gli studenti verso le loro effettive attitudini».

Negli ultimi due anni ai candidati sono stati  67.005 a fronte di 9.779 posti disponibili. La selezione – come è noto – è unica e viene dunque stilata una graduatoria nazionale.

Fonti di stampa riferiscono che al ministero della Salute non ne sanno ancora nulla, e per gli atenei si tratterà di una bella gatta da pelare considerando la contrazione dei fondi e la maggior spesa necessaria per l’adeguamento di aule, docenti, tirocini etc.

Tra le reazioni dice Pierluigi Marini della Acoi, associazione di chirurghi ospedalieri:    “Ci aspettavamo un intervento importante del governo nel campo della formazione dei medici ma l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina, senza un congruo aumento delle borse di specializzazione rischia di essere un boomerang. In giovani laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione dovranno per forza di cose cercare lavoro all’estero. Assisteremo ad una nuova fuga di cervelli

A mezzogiorno del 16 ottobre la mezza smentita, della presidenza del Consiglio: “Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”

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