I social per “riconnettere” giovani e anziani
I social network possono essere utilizzati per stringere i rapporti tra diverse generazioni
A partire dagli anni ’90, in Italia si sono verificati mutamenti di carattere economico, sociale e demografico che hanno contribuito a modificare i rapporti tra giovani e anziani, sia all’interno della famiglia che nella società. Una delle principali conseguenze dettate da questi cambiamenti è stata la diminuzione delle occasioni di confronto intergenerazionale. Questo ha portato, ad esempio, ad un incremento degli stereotipi negativi spesso attribuiti dai giovani ai più anziani, e dunque all’emergere di una rappresentazione dell’individuo anziano come debole, malato, passivo ed inefficiente sul piano cognitivo ed intellettivo. Per far fronte a tali fenomeni, la ricerca di tesi triennale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, condotta presso l’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (Iusto), si è proposta di analizzare il ruolo dei social network nella creazione e nel mantenimento della relazione tra giovani e anziani, divenuta sempre più fragile. L’idea sostenuta è che la tecnologia possa essere uno strumento in grado di connettere le generazioni a distanza, indipendentemente dalle opportunità di incontro reali ed inoltre capace di portare al soddisfacimento di alcuni bisogni costitutivi. Tra questi, il bisogno generativo dell’anziano di trasmettere qualcosa di sé alle nuove generazioni e il bisogno dei giovani di avere una guida nel percorso di crescita personale e formativo.
La ricerca ha coinvolto 22 soggetti anziani e 54 giovani. Ad entrambi i gruppi è stata richiesta l’iscrizione ad un social network con all’interno una sezione dedicata all’incontro intergenerazionale. In essa sono stati creati 7 gruppi di attività online che hanno reso possibile il dialogo e la condivisione delle proprie esperienze tramite modalità narrative e fotografiche. I risultati della ricerca hanno rivelato che entrambe le generazioni hanno gradito la relazione creatasi all’interno del social network e che la maggior parte dei giovani, in seguito al contatto virtuale, ha modificato la visione negativa che aveva dell’anziano, rivalutandolo come una risorsa attiva per la società. Sarebbe dunque auspicabile promuovere un contatto virtuale basato sulla solidarietà e la reciprocità tra generazioni in cui i giovani assumano il ruolo di promotori del sapere tecnologico e in cui gli anziani sostengano i giovani nel loro percorso di crescita attraverso la condivisione della propria esperienza di vita