PreCanMed: Trieste e l’UE insieme per la ricerca contro il cancro

Ricercatori uniti per sviluppare nuove cure contro i tumori.

La ricerca sul cancro è da sempre un argomento delicato e di interesse umanitario, che coinvolge studiosi e ricercatori di tutto il mondo. Un contributo è stato dato anche dal team di ricerca italo-austriaco con un progetto di ricerca trans-frontaliera partito nel Gennaio 2017 e che durerà tre anni. Il progetto PreCanMed è stato sviluppato dall’università di Trieste in collaborazione con l’università Austriaca e si avvale del finanziamento dell’Unione Europea, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e anche dall’Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020.

Il team PreCanMed

Il team PreCanMed

L’obiettivo dello studio è aumentare le potenzialità nei settori di ricerca e innovazione sulle cellule tumorali, costruendo così le basi per una collaborazione transfrontaliera che possa sviluppare tecniche di intervento più moderne ed efficaci. PreCanMed affronta un aspetto cruciale del processo di realizzazione della medicina anticancro di precisione, ossia lo sviluppo in laboratorio di nuovi modelli che rappresentino le caratteristiche della malattia di un paziente. L’idea è quella di sviluppare dalle cellule tumorali del paziente degli “organoidi”, ovvero degli strumenti che, inseriti nell’interno del corpo fabbricano proteine o altre molecole con attività farmacologiche, siano in grado di crescere in laboratorio utilizzando delle semplici piastre di coltura. La disponibilità di questi “organoidi” consentirà di accelerare la sperimentazione di nuovi farmaci, ma anche di sviluppare tecniche di intervento più rapide e precise, così da offrire maggiori conoscenze che rappresenteranno il futuro della cura dei tumori. La ricerca svolta fino ad oggi si focalizza maggiormente sulla creazione di “organoidi” di alcune tipologie precise di tumori: alla mammella, al colon, al mesotelioma e al polmone.

L’obiettivo del team PreCanMed è quello di creare la prima Biobanca di organoidi tumorali, il cui ruolo sarà quello di conservare tutti i modelli sviluppati in laboratorio e tutti i dati molecolari che ne sono generati. In questo modo sarà possibile ottenere una riserva di materiale da cui attingere. Proprio per la sua grande importanza la Biobanca sarà accessibile anche ad altri ricercatori a livello regionale, nazionale o internazionale, con l’obiettivo di ampliare l’impatto futuro di questo progetto.

 Rosalia PANEPINTO

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