Progetto Passport e soft skills

Un progetto dell’Università di Torino per dare il meglio di sè.

Vita universitaria e mondo del lavoro pongono ai giovani numerose sfide che, per essere affrontate, richiedono lo sviluppo, accanto a conoscenze e competenze tecniche, di quelle «soft skills» di cui oggi molto si parla. Gli studi scientifici hanno confermato l’importanza delle «soft skills» per il successo accademico e la riuscita nel lavoro. Ma che cosa sono le «soft skills» e che cosa si può fare per riconoscerle e svilupparle?

soft-skills

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Tradizionalmente veniva attribuita molta importanza a competenze tecniche, squisitamente disciplinari, definite anche «hard skills». Hanno però acquisito progressivamente rilevanza, anche a fronte della complessità del mondo del lavoro, le «soft skills», altrimenti definite come competenze trasversali. Eccone alcune: saper prendere decisioni, collaborare con le persone per raggiungere un obiettivo comune, dare il meglio di sé per raggiungere gli obiettivi, comunicare efficacemente, adottare strategie adeguate di fronte a un compito, affrontare eventi stressanti o difficoltosi in maniera positiva, riconoscere e comprendere le proprie e altrui emozioni, gestire le situazioni conflittuali, saper collaborare in un gruppo di lavoro.

Provate a pensare alla vostra vita: avete occasioni di mettere alla prova queste competenze? In quali momenti? Con quali risultati? Come valutate le vostre «soft skills»? Ci sono aspetti da migliorare?

Questo semplice esercizio è un primo passo per diventare consapevoli delle proprie «soft skills» e anche disporsi a cambiare in funzione di esse. Chi oggi potrebbe fare a meno della capacità di gestire i conflitti, di lavorare in team, di affrontare problemi complessi? Chi d’altra parte assumerebbe un lavoratore con scarso senso di responsabilità, difficoltà relazionali, poco flessibile, con difficoltà ad adattarsi e ad apprendere?

È dunque interesse di molti sostenere lo sviluppo delle «soft skills» sia attraverso la promozione e valorizzazione delle esperienze realizzate nell’ambito associativo, sportivo, del volontariato, sia nei percorsi di mobilità internazionale o di tirocinio, sia attraverso iniziative formative mirate e focalizzate per far crescere giovani consapevoli, creativi, critici e responsabili. Le «soft skills» possono essere sviluppate in diversi contesti di vita, sia attraverso esperienze quotidiane, sia attraverso attività appositamente sviluppate per farle «crescere».

Un esempio di quest’ultimo tipo di iniziativa è il progetto «Passport.Unito» dell’Università di Torino (coordinamento prof. E. Barberis, E. Desana; coordinamento scientifico: Chiara Ghislieri; Paola Ricchiardi; realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo).

Si tratta di un articolato programma di potenziamento delle «soft skills», rivolto agli studenti universitari  in ingresso (con maggior focalizzazione sulle strategie volte al potenziamento del successo accademico, come le strategie per studiare efficacemente e la capacità di organizzare il proprio tempo di studio) e in uscita (con maggior attenzione alle competenze utili in ambito lavorativo, come il decision-making e il problem-solving in contesto lavorativo). «Passport.Unito» si propone in particolare di stimolare «soft skills» collocate in quattro macro aree: area del sé (valorizzazione di sé, comunicazione, autonomia, autoregolazione, flessibilità), area del compito (problem-solving, decision making), area motivazionale (orientamento all’obiettivo, pianificazione, attribuzione causale), area delle relazioni interpersonali (lavoro in gruppo, gestione del conflitto…).

Per promuoverle negli studenti il programma prevede: un modulo online con obiettivi di sensibilizzazione e «allenamento», rivolto a tutti gli studenti;  alcuni work-shop con laboratori di approfondimento guidati, che prevedono una contestualizzazione rispetto all’oggetto di studio; una «scuola» interamente dedicata alla promozione dell’eccellenza.

Chiara GHISLIERI

Paola RICCHIARDI

Federica EMANUEL

Università degli studi di Torino

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